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VICENZA JAZZ FESTIVAL

11 /20 maggio e 14/17 luglio 2022

a cura di GIOVANNA FERRO

La XXVI edizione 2022 del VICENZA JAZZ FESTIVAL apre le porte ad artisti internazionali dall’11 al 20 maggio e con una edizione estiva che si terrà dal 14 al 17 luglio.

Il Festival internazionale ritorna in Live con nomi prestigiosi della musica jazzistica e globale.

Protagonista è il Jazz, in tutte le sue sfumature, ma si alterneranno interessanti e diversificati eventi culturali per promuovere la città di Vicenza e tutto il suo territorio.

Un programma ambizioso, con produzioni originali, un cartellone vasto e vario di concerti finalizzati a mettere in rilievo le molteplici e affascinanti sfaccettature e contaminazioni del jazz.

Artisti affermati, nazionali ed internazionali, e tante donne, tra cantanti e musiciste, saranno in scena nei luoghi più simbolici del Vicentino: da Bill Frisell a John Scofield, Joe Lovano( in trio con la pianista Marilyn Crispell e la batterista Carmen Castaldi), Avishai Cohen, Richard Bona con  Alfredo Rodriguez, David Murray, John Surman, pianista armeno Tigran Hamasyan, il ritorno dei Doctor 3(ovvero Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra), Enrico Rava con Fred Hersch, Maria Pia De Vito, Ada Montellanico, voce di riferimento nel panorama jazzistico italiano. Tanti altri nomi altisonanti prenderanno parte a questa Rassegna internazionale.

Joe Lovano

Non solo i Teatri, gli artisti avranno come palcoscenico, ma anche locali, palazzi antichi, chiese, musei, cinema, librerie e, le strade e le piazze del centro storico si riempiranno di coinvolgenti street band.

Evento particolarmente importante del Festival vicentino è l’omaggio a una delle figure più rilevanti della storia della musica afroamericana, Charles Mingus, per i suoi 100 anni. La sua musica sarà la colonna sonora di una numerosa serie di concerti ed eventi.

A sostegno dei giovani musicisti emergenti del territorio, con proprie produzioni discografiche, ci sarà la rassegna “Proxima”, curata in collaborazione con l’associazione Bacàn.

La prima serata del Festival si apre con la Semifinale “Olimpico Jazz Contest”, che vedrà protagonista il “Furio Di Castri Quintet” presso l’Auditorium Fonato di Thiene; Contest giunto alla sua seconda edizione, in cui si confronteranno voci nuove del panorama musicale europeo.

Il Vicenza Jazz Festival dopo maggio da appuntamento agli appassionati del “genere”, con una serie di “eventi collaterali”, dal 14 al 17 luglio: un Festival nel Festival.

Vicenza Jazz Festival chiuderà questa edizione di maggio e luglio 2022, ricchissima, con Vijay Iyer, uno dei solisti che stanno definendo più chiaramente i contorni del pianoforte jazz contemporaneo.

Il festival New Conversations Vicenza Jazz 2022 è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz (azienda protagonista del festival fin dall’inizio, grazie alla passione e all’impegno di Luca Trivellato), con Aquila Corde Armoniche di Vicenza come sponsor e Acqua Recoaro come sponsor tecnico.

Ma di tutto questo e tanto altro ce ne parlerà il Direttore Artistico della kermesse RICCARDO BRAZZALE.

Riccardo Brazzale

Culturalfemminile lo ha incontrato:

  • Caf: Vicenza Jazz è giunto alla 26a edizione. Chiedo al direttore artistico Riccardo Brazzale quando e come nasce il Festival Internazionale.

“New Conversations Vicenza Jazz” nasce nel 1996, dopo alcuni anni di test. Nasce per la compresenza in città, in quegli anni, di alcuni stake holders appassionati e determinati: fra questi, il sottoscritto, allora consulente musicale dell’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, quindi l’allora assessore Francesca Lazzari e poi alcuni imprenditori fra cui l’attuale coproduttore Luca Trivellato, la cui azienda compie cent’anni nel 2022 come Mingus e Kerouac. Fu una scommessa incredibilmente vinta quasi subito per aver saputo portare una musica così votata ai nuovi linguaggi nei luoghi e nei templi palladiani, primo fra tutti il Teatro Olimpico, il più antico teatro coperto al mondo.

  • Caf: Ci sarà un tributo a una figura storica della musica afroamericana, quella di Charles Mingus: quali sono gli eventi a lui dedicati?

Ce ne saranno molti. Ricordo almeno i progetti in quintetto e in solo di Furio Di Castri, quello in duo di Salvatore Maiore ma soprattutto quello dei rinati Doctor 3 “Mingus Three” e una vera e propria produzione quale quella pensata dal sassofonista David Murray che, con l’altro tenorista Shabaka Hutchkings, rileggerà in prima assoluta una storica pagina mingusiana come “Pithecanthropus Erectus”.

  • Caf: Come si riesce a far convivere il jazz puro, con tutte le sue commistioni musicali, e la cultura jazzistica afroamericana?

È la vera, autentica vitalità del jazz, di ieri e di oggi, una musica che è sempre stata, sin dalla nascita, una musica di sintesi per antonomasia, una musica di incontri, musicali e culturali, una musica che non teme e anzi cerca le diversità. Oggi, e oramai da tanti anni, si fa jazz di grande qualità tanto nelle Americhe che in Africa, nell’Europa del nord e nell’Asia orientale. Anzi, a ben vedere, è lo stesso melting pot americano che è sempre più colorato di diversità culturali ed etniche, con provenienze da ogni dove. E in fondo è così anche in Italia e in Europa, dove lo scambio e la condivisione, non solo in musica, fanno parte della quotidianità. C’è da tempo una musica autenticamente globale, che vive tanto di ritmi nordafricani che di melopee indonesisane, di polimetrrie balcaniche e di melodie mediterranee, all’interno della quale il jazz si trova perfettamente a suo agio, perché avvezzo sin dai primi decenni del secolo scorso a confrontarsi con le culture più diverse.

  • Caf: Oltre ai tantissimi concerti in programma, Vicenza Jazz Festival prevede anche un contest: di che si tratta?

Quest’anno siamo alla seconda edizione di un concorso, l’Olimpico Jazz Contest, che il coproduttore Trivellato ha voluto dedicare ai giovani under 30, sia strumentisti che compositori. Per questo 2022 era inevitabile che il concorso fosse dedicato a Mingus, quindi ai contrabbassisti e ai compositori. I candidati provengono da varie parti d’Europa: è già questo un piccolo successo che fa ben sperare per il futuro di questa musica. La giuria ha selezionato i giovani che saranno protagonisti di semifinali e finali delle diverse sezioni.

  • Caf: I concerti saranno alternati e affiancati da eventi culturali di natura diversa?

Certamente. Ne cito solo alcuni. Vi saranno presentazioni di libri, come quello a fumetti di Flavio Massarutto, seminari, come quelli del contrabbassista Ares Tavolazzi e del musicologo Maurizio Franco, proiezioni di film in prima nazionale, come. in lingua originale e in italiano, “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday”. Ma anche eventi concertistici in luoghi non convenzionali: i musei (ricordo il quartetto d’archi della contrabbassista Federica Michisanti), le chiese e persino il cimitero monumentale, dove si esibirà la cantante Ada Montellanico, con un progetto ad hoc. In realtà, le donne saranno molto presenti a Vicenza Jazz: oltre alle citate, vorrei ricordare almeno Maria Pia De Vito per il particolare progetto con Enrico Rava e Fred Hersch e poi il trio del sassofonista Joe Lovano con Marilyn Crispell al pianoforte e Carmen Castaldi alla batteria.

  • Caf: Dall’Emilia Romagna al Veneto, in cui le origini musicali sono ben diverse, il jazz è il protagonista assoluto dei noti festival internazionali che vi si organizzano: cosa ne pensa?

L’Italia, in generale, si è sempre caratterizzata per la vitalità di moltissimi centri, anche non metropolitani, con una maggiore capillarità di iniziative e attività culturali decentrate e diffuse, al di là di quanto succede nelle città capitali. È una situazione che non ha paragoni all’estero e che si riflette anche nel panorama jazzistico. In particolare, va sottolinerato che il nord-est italiano vive da anni una felice congiuntura anche in campo jazzistico, in particolare fra Emilia e Veneto, quantunque per motivi diversi: in Emilia, storicamente, vi è una certa attenzione allo sviluppo delle attività culturali; in Veneto ha giovato molto sia l’attività accademica, molto sviluppata, dei conservatori e delle università e sia, nel bene e nel male, l’esistenza di una sorta di grande città metropolitana diffusa, che unisce le attività produttive a quelle culturali. E il jazz, indubbiamente, è parte di tutto questo, avendo trovato vita anche nei tantissimi locali, bar ristoranti che fanno musica, ovunque, persino nei centri piccoli.

Grazie al Direttore Artistico per averci dedicato un po’ del suo tempo illustrandoci, oltre agli eventi musicali, quanto lavoro e passione c’è dietro ad una kermesse di tale portata.

Ringrazio Daniele Cecchini dell’ufficio stampa per la sua disponibilità e, intanto, per chi volesse vivere momenti musicali unici, vi lascio il Link da poter consultare con le date dei Concerti e degli eventi che si terranno al Vicenza Jazz Festival 2022: https://www.vicenzajazz.org

Articolo per culturalfemminile.com, Aprile 2022