Recensione di Giovanna Ferro
La Madre del Vento è un romanzo breve di Emma Fenu, edito da Gli scrittori della porta accanto-PbMe,nel 2024.
È la storia di due donne unite da un tragico destino, ma anche di figure ancestrali, quelle di una Madre misteriosa e di una tormentata, strette da un filo di ricordi e maledizioni. Un racconto avvolto di misteri e di segreti
“Duruduru, durutài, li marinai so’ molti in dentr’ a lu bastimentu; di la forza de lu’ entu si l’ha pultatalu mai. Liarata s’è la luna e ha fatt’un diamanti. Prechini tutti li santi ch’aggia bona fultuna. (Duruduru, durutài, i marinai sono morti dentro al bastimento; della forza del vento se l’ha portata il mare. Ha partorito la luna e ha fatto un diamante. Preghino tutti i santi che abbia buona fortuna)” Ninna nanna gallurese
Il libro
Il suo nome doveva essere Dalia, ma per errore di un impiegato all’anagrafe, fu chiamata Dalida. Nacque a Guelar, un borgo di pescatori sulla costa sarda, in una notte di vento, di quel maestrale che si raccontava fosse l’urlo di defunti uccisi dal mare, quelli senza giustizia.
La bambina, bella come il sole, con occhi di cielo, guardata dalle altre madri con invidia, fu ritenuta, anche dalla sua stessa madre, portatrice di disgrazie. Figlia di quella Madre del Vento che domina acque e governa tempeste.
Dalida era talmente convinta di essere un flagello che si riteneva responsabile della morte del padre, avvenuta in mare durante una burrasca. Quel mare che lei stessa adorava e tante volte aveva solcato in barca col suo amato papà.
“Ero fiera di essere la figlia di un capobarca. A cinque anni mio padre mi portava con sé fra scogli e rive. Mi spiegava come gettare i palamiti dopo aver scandagliato il fondale e come capire la direzione del vento, perché anche i pesci lo seguono, e mi raccontava storie di pescatori e leggende antiche. «Vedi – mi diceva stendendo il braccio bruno e indicando la sagoma scura del promontorio roccioso – quello è il Gigante Addormentato, non lo svegliare mai.» “
Dalida cresceva bella e ribelle. Rimasta da sola con la madre e il fratello Benito, in un atto di misericordia, il farmacista del paese li fece trasferire a casa sua. Qui Dalida ebbe l‘opportunità di frequentare la scuola, ma la sua precoce avvenenza preoccupò la padrona di casa, che decise di mandare lei e sua figlia Bianca Maria in collegio.
Quella Madre alla quale Dalida si rivolgeva nei momenti di disperazione non era servita a placare l’ondata di pregiudizi che si portava dietro riguardo al suo “dono” maledetto.
“ Al collegio, sì, luogo di preghiera e studio dove avrei dovuto perfezionare la mia educazione e salvare l’anima. Tuttavia, anche lì la maledizione non mi abbandonò.[…] Quella notte, mentre il sonno mi sfuggiva, il pensiero della guerra e dei suoi orrori mi consumava, sospesa in un limbo di paura e incertezza.”
Era il 1942 e Dalida aveva 16 anni. Tornò a casa con Bianca Maria, che nel frattempo, per un triste evento, era molto cambiata, e un incontro mutò velocemente la sua vita.
1969. Ora è lì, Dalida, in un letto di un ospedale psichiatrico e al suo capezzale una giovane donna, Lucia, che raccoglie il suo straziante racconto e che più di lei conosce il suo passato.
“Avevo il dono, ricordi? Sapevo quando il cielo, in apparenza sereno, avrebbe scatenato la tempesta durante la notte. Lo fiutavo il vento, io, fin da bambina, e perfino i capibarca venivano a chiedermi consiglio, te l’ho raccontato che ero una santa da venerare prima di essere una strega puttana da scacciare.”
La Madre del Vento
è una narrazione potente, di anime belle e tormentate. È la ricerca delle proprie radici, attraverso ombre del passato proiettate tra leggenda e realtà. Il mito della Madre del Vento si trasforma in un’entità personificata, che diventa presenza costante, mite e caritatevole, non devastante e definitiva, condizionando la vita della protagonista.
Con una scrittura delicata ed elegante, Emma Fenu scava nel profondo, nella purezza di un’anima in tumulto, rendendo la figura di Dalida limpida e genuina, pur nel suo destino crudele e doloroso.
La scrittrice porta alla luce un tema scottante: la naturalezza con cui una volta le donne venivano rinchiuse in manicomio, non per conclamata malattia mentale, ma bastava che esse si ribellassero al proprio ruolo oppure fossero adultere, ragazze madri o donne che avessero dei poteri particolari. Un destino atroce al quale nessuno si opponeva, approfittando della debolezza e della disperazione del momento.
Quanto incide nella vita di una persona un pregiudizio, un trauma, la mancanza di un affetto importante, la comprensione, l’ingiustizia: ce lo siamo mai chiesti?
“La verità è semplice e terribile… Non sono più la Dalida di cui si raccontava, nel silenzio di sere buie, fra bisbigli e brividi. Sono stata la fanciulla del borgo che impazzì per colpa del diavolo. A me solo tu, Madre del Vento, hai raccontato fiabe nere, tenendomi seduta sulle ginocchia; mia madre non lo fece mai.”
La lettura di questo romanzo intenso, appassionato e struggente, sconvolge e coinvolge per l’intensità delle emozioni che trasmette dalla prima all’ultima pagina.
Il libro è arricchito da una analisi profonda nella prefazione e postfazione di Antonello Colledanchise e da una meravigliosa e accurata nota dell’autrice.
Per chi ama le storie che toccano lo spirito e lasciano una scìa di dolcezza e malinconia, La Madre del Vento è il libro giusto.
L’Autrice
Nata e cresciuta ad Alghero, Emma Fenu ora vive a Trento, dopo un espatrio di quindici anni in Scandinavia e n Medio Oriente.
Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Scienze dei Sistemi Culturali con specializzazione in Storia delle Arti, due Master in Counseling Relazionale e ha frequentato vari corsi di storytelling della scuola Holden.
Si occupa da anni di Storia, Letteratura e Iconografia delle Donne; recensisce libri e intervista scrittori e artisti per vari siti web; è curatrice di collana per la casa editrice “Gli scrittori della porta accanto”; ha fondato e presiedo un’associazione culturale, “Cultura al femminile”, con rispettivi portale web e gruppo Facebook, “Letteratura e Cultura al Femminile”; è tutor di scrittura creativa e emotiva; tiene seminari di antropologia, iconografia, storia e letteratura; insegna lingua Italiana agli stranieri; ha partecipato come giurata e autrice a numerose antologie; organizzo, presenta e presenzia eventi, festival, convegni, conferenze, spettacoli e laboratori in tutta Italia e non solo.
Scrive romanzi storici, saggi storico – antropologici e psicologici, fiabe per bambini.
Alcunu dei suoi libri: Le spose della luna, Le Dee del miele, Vite di Madri – Storia di ordinaria anormalità, In cerca di te.
Dettagli del libro
Titolo: La Madre del Vento
Autrice: Emma Fenu
Edizioni: Gli scrittori della porta accanto – PubMe, 2024
Pagine: 142
Prezzo: 13,00 €