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Figlia di Re. Un matrimonio per l’Italia di Patrizia Debicke Van der Noot

recensione di Giovanna Ferro

Figlia di Re. Un matrimonio per l’Italia è un romanzo storico di Patrizia Debicke Van der Noot edito da Aliribelli nel 2024.

Un romanzo che ripercorre la storia franco-italiana dal luglio 1858 al gennaio 1861, attraverso le vicende personali della giovane Maria Clotilde di Savoia figlia di Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna

“Clotilde aveva solo quindici anni, la considerava ancora una bambina, ben poco adatta a lasciare le pareti domestiche e a sposarsi. […] «Vede, papà, io non credo proprio di volermi sposare» “

Il libro

Maria Clotilde, la maggiore di cinque figli, era orfana da quasi quattro anni, quando la madre Adelaide di Asburgo Lorena era morta nel 1855. È cresciuta con la sorella Maria Pia, affidate entrambe alla marchesa di Villamarina, ma lontane dai tre maschi Umberto, Amedeo e Oddone, affidati, invece, a precettori scelti da Vittorio Emanuele II. Incontravano il padre solo la domenica.

Aveva solo quindici anni quando Napoleone III, imperatore di Francia per intercessione del Conte di Cavour, arguto e puntuale personaggio, chiede la sua mano, per suo cugino, il principe Napoleon, a Vittorio Emanuele II, al fine di consolidare ancora di più il rapporto tra i due Stati.

“So che il matrimonio con il principe Napoleon mi è stato chiesto per il bene del Regno e non intendo sottrarmi, ma devo valutare con calma gli ostacoli che sembrano sconsigliare questa unione: la diversità di vedute sulla religione, la grande differenza d’età, la fama di libertino del futuro sposo.”

Napoleon Joseph, principe ribelle e figlio di Jerome, era lusingato dal matrimonio che il cugino Napoleone III auspicava per lui, perchè sarebbe stato l’unico a sposare la figlia di un Re. Ma Clotilde volle conoscere di persona, l’eventuale futuro sposo, prima di dare il suo consenso.

I piemontesi e lo stesso Vittorio Emanuele II non vedevano di buon occhio questa unione, considerata la scarsa opinione che avevano del principe Napoleon, grazie alla pessima fama che si era creata intorno alla sua persona, certamente non un modello di virtù.

Napoleon molto attento alla causa italiana, dopo l’incontro con la principessa e Vittorio Emanuele II, offre pieno sostegno ai Savoia. Con il matrimonio non c’era in gioco solo il destino di Clotilde, ma anche la sorte di una intera nazione.

“L’interesse che il principe le aveva dimostrato, la gentilezza, i complimenti ricevuti avevano fatto agevolmente breccia nelle sue difese. Era la prima volta che qualcuno la trattava da donna e la corteggiava. Si sentiva pronta al gran passo. Ufficialmente si “piegava alla ragion di stato”. In realtà voleva farlo.”

La giovane moglie di Napoleon saprà conquistare il cuore di tutti nella sua nuova residenza francese. Clotilde molto tenera e sensibile, si dimostrerà, seppur giovanissima, matura e sempre all’altezza nell’affrontare persone e situazioni. Si adeguerà alla non facile vita matrimoniale, con un uomo libertino, abituato ad ottenere sempre tutto, ma la sua rigida educazione, la sua religione e il suo equilibrio faranno di lei una moglie paziente, leale e innamorata.

La lontananza da Torino rafforza ancor di più il suo legame con la famiglia Savoia. Ha una fitta corrispondenza con il fratello Oddone, al quale è particolarmente legata, raccontandogli le sue giornate e le piccole conquiste personali, che Clotilde con caparbietà compie.

“La sua ingombrante religiosità era temperata dalla lealtà e generosità che si schieravano sempre dalla sua parte e dalla sua capacità di mostrarsi una vera principessa nelle situazioni più disparate. Però è troppo testarda, pensava di lei Napoleon, rimproverandole la sua caratteristica più pugnace. Ma dimenticava le proprie debolezze: l’insicurezza, il donchisciottismo spesso esasperato, l’impulsività, la permalosità e l’amoralità, che Clotilde sopportava. Ha spirito, vivacità, ma una visione limitata. La sua vita a Torino è stata inquadrata in binari troppo rigorosi: famiglia, corte, religione. La Francia l’ha cambiata. “

Patrizia Debicke conduce il lettore, con dovizia di particolari, nei fatti storici che hanno segnato un’epoca: l’allenza della Francia con il Piemonte, i rovinosi e lunghi conflitti perpretati dagli austriaci nel nord Italia, gli accordi di tregua e di cessioni territoriali, il rapporto con lo Stato Pontificio. Una storia lunga e articolata che si dipana dal 1858 al 1861, dagli accordi di Plombières alle imprese di Garibaldi, fino all’avventura americana di Napoleon e Clotilde in piena guerra di secessione, tra nordisti e sudisti.

“Il 17 marzo, a Torino, Vittorio Emanuele di Savoia fu proclamato re d’Italia. Il sovrano scelse di continuare a chiamarsi Vittorio Emanuele II e non Vittorio Emanuele I perché, come disse ai suoi ministri: «Mi parrebbe di commettere un’ingratitudine verso i miei avi che per questa corona tanto hanno fatto ». “

Una lettura attenta e scorrevole che entusiasma riga per riga, un bellissimo viaggio indietro nel tempo. Non solo gli eventi, ma anche i grandi personaggi sono trattati in modo intenso e puntuali, cogliendone anche il lato più intimo ed emotivo. Clotilde è una protagonista straordinaria e la Debicke riesce a coglierne l’essenza nell’aspetto più profondo. La passione che anima il suo personaggio trasmette al lettore un sensibile e inaspettato coinvolgimento.

Figlia di Re. Un matrimonio per l’Italia è un romanzo senza filtri in cui si raccontano fatti e personaggi nell’interezza della loro passata esistenza. Ma è soprattutto la storia di una donna, Maria Clotilde di Savoia, dolce, determinata, appassionata e resiliente che ha sicuramente lasciato traccia in un’epoca in cui la sovranità era dettata da grandi uomini ed inevitabilmente nel cuore di chi legge questo emozionante romanzo.

L’ Autrice

Patrizia Debicke Van der Noot, è scrittrice e critica letteraria. Tra i suoi libri: “L’oro dei Medici “(TEA, 2009); “L’uomo dagli occhi glauchi” (Corbaccio, 2010); “La Sentinella del Papa” (Todaro, 2013); “La congiura di San Domenico” (Todaro, 2016); “La gemma del cardinale” (TEA, 2017); “L’eredità medicea” (Parallelo45 Edizioni, 2015; TEA, 2022); “L’enigma del fante di cuori” (Delos Digital, 2020), “Il Menestrello di Notre-Dame” (2021) a doppia firma con sua figlia Alessandra Ruspoli, e “Il segreto del calice fiammingo” (AliRibelli, 2022).
È relatrice di conferenze storiche per il FAI, per gli Istituti Italiani di Cultura di Francia e Lussemburgo, l’Università del Lussemburgo e per circoli letterari. Ha coordinato e condotto la decima e la dodicesima edizione del Festival del Giallo di Pistoia.

Giovanna Ferro

Dettagli del libro

Titolo: Figlia di Re. Un matrimonio per l’Italia

Autore: Patrizia Debicke

Editore: Aliribelli, 2024

Pagine: 350

Prezzo:14,82 €

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